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Dipinti

Campo di grano con corvi

Olio su tela
50.5 x 103.0 cm.
Auvers-sur-Oise: Luglio, 1890
F 779, JH 2117

Amsterdam: Van Gogh Museum

Introduzione

Campo di grano con corvi risalta per essere uno dei dipinti più energici, e più intensamente discussi, di Vincent van Gogh. Le molte interpretazioni di quest'opera particolare sono probabilmente più varie di quelle che si possono dare per qualsiasi altra opera di Van Gogh. Qualcuno la giudica il "biglietto del suicida" di Van Gogh messo su tela, mentre altri vanno al di là di un'analisi superficiale del soggetto e prediligono un approccio più positivo. E alcuni critici estremi si spingono ancora più in là--oltre la tela e i tocchi di pennello--per tradurre le immagini in un linguaggio interamente nuovo, subliminale.

L'analisi artistica è, per sua stessa natura, uno sforzo soggettivo. Le interpretazioni più ragionevoli rimangono, però, quelle tratte da una base di fatti.


Background

Contrariamente a quello che è diventato un mito popolare Campo di grano con corvi non è l'ultima opera di Van Gogh. Sarebbe un regalo ben confezionato, parlando di interpretazioni, se il dipinto fosse realmente l'ultima opera di Van Gogh prima del suicidio. Il dipinto è, senza dubbio, agitato e trasmette certamente un senso di solitudine in mezzo ai campi--un'immagine potente di Van Gogh quale artista sconfitto nei suoi ultimi anni. Inoltre, entrambi i popolari fim Lust for Life e Vincent and Theo riscrivono la storia e descrivono quest'opera come l'ultima di Van Gogh--con interesse più per l'effetto drammatico che per l'accuratezza storica. Come idealmente è questo il caso, comunque, una storia divertente, sebbene apocrifa, dovrebbe essere messa da parte di fronte alla realtà dei fatti.

Datare con precisione Campo di grano con corvi è difficile, a causa della sua somiglianza con altre opere che Van Gogh stava dipingendo, e delle quali scriveva nelle lettere, nello stesso periodo. Nella Lettera 649, scritta intorno al 10 luglio 1890, Van Gogh descrive tre tele:


Sono campi estesi di grano sotto cieli agitati, e non avevo bisogno di uscire dalla mia condizione per esprimere tristezza e solitudine estrema. Spero li vedrai presto--visto che spero di portarteli a Parigi appena possibile, poiché penso più o meno che queste tele ti diranno quello che non posso esprimere a parole, la salute e le forze rigeneratrici che io vedo nella campagna. Ora, la terza tela è Il giardino di Daubigny, un quadro al quale pensavo sin da quando sono venuto qui.

Questo passaggio presenta delle difficoltà. Innanzitutto perché Van Gogh stesso si contraddice quando dice che le sue opere esprimono da una parte "tristezza e solitudine estrema", e dall'altra "salute e forze rigeneratrici". Più significativamente, uno dei maggiori esperti al mondo per quanto riguarda le lettere di Van Gogh, il Dr. Jan Hulsker, non ritiene nemmeno che Campo di grano con corvi sia una delle opere menzionate da Van Gogh in questa lettera. Hulsker ritiene che le prime due opere menzionate da Van Gogh nel passaggio sopracitato siano I campi e Campi di grano a Auvers sotto un cielo nuvoloso,1 mentre un certo numero di altre fonti ritengono invece che le due opere siano, di fatto, Campo di grano con corvi e Campo di grano sotto un cielo nuvoloso.2. Tutte e quattro le opere si adattano approssimativamente alla descrizione di "cieli agitati" da parte di Van Gogh, ma dato che Van Gogh non ha fornito dettagli specifici circa il formato delle opere (chiamandole semplicemente "grandi") le congetture continuano senza che ci sia una soluzione in vista.

Incurante delle perplessità su quali siano le opere menzionate nella lettera 649, lo studioso di Van Gogh Ronald Pickvance nel suo libro Van Gogh in Saint-Rémy and Auvers appoggia la tesi del Dr. Hulsker circa una datazione anticipata di questo dipinto con la sua stessa analisi delle lettere. Pickvance esplora le lettere in profondità e data Campo di grano con corvi "tra il 7 e il 10 luglio",3 oltre due settimane prima che Van Gogh commettesse suicidio. Per concludere, Hulsker pone fine alla disputa sulle ultime opere di Van Gogh sostenendo che queste furono ". . . Il giardino di Daubigny e Casolari col tetto di paglia e figure, entrambi i quali è assai più probabile che siano gli ultimi dipinti che eseguì"4

Dunque, dato che quasi certamente Campo di grano con corvi non è l'ultima opera di Van Gogh, la sua interpretazione come "biglietto del suicida" deve essere messa da parte. Comunque sia, ci sono molti argomenti per sostenere l'idea che il dipinto rappresenti il personale tormento interiore e la disperazione di Van Gogh. E per ciascuno di questi argomenti ci sono altrettanto convincenti contro-argomentazioni a suggerire che una interpretazione opposta sarebbe altrettanto valida.


Interpretazioni simboliche

Da una prospettiva simbolica, vale la pena di riesaminare gli elementi di base del dipinto e di esplorare poi ciascuno di essi dalle varie estremità interpretative dello spettro.

  • I sentieri: Non è un passo difficile equiparare simbolicamente i separati sentieri in Campo di grano con corvi ai sentieri, passati e futuri, della vita stessa di Van Gogh. I sentieri sono fondamentalmente tre: due in ciascuno degli angoli in primo piano e un terzo nel mezzo, che serpeggia verso l'orizzonte. I sentieri di destra e di sinistra in primo piano sfidano la logica in quanto sembrano originare dal nulla e condurre al nulla. Qualcuno vi ha letto la personale confusione di Van Gogh circa la direzione che la sua vita stessa aveva preso. Il terzo sentiero, quello nel mezzo, è rimasto il più fertile di interpretazioni simboliche. Conduce esso da qualche parte? Attraversa con successo il campo di grano verso nuovi orizzonti? O termina, di fatto, in un vicolo cieco senza vie d'uscita? Van Gogh lascia che sia lo spettatore a decidere.

  • Il cielo: Fin dai primi anni della sua carriera artistica Van Gogh amò dipingere scene con cieli temporaleschi (vedi Spiaggia a Scheveningen con brutto tempo, per esempio). Van Gogh teneva in gran rispetto le forze della natura e dipinse cieli agitati in gran numero nelle sue opere perchè il soggetto è così vigoroso e pieno di potenziale artistico su di una tela vuota. Inoltre, Van Gogh scrisse una volta del potenziale liberatorio delle tempeste: "Il pilota a volte riesce a usare una tempesta per prendere l'abbrivio, anziché far naufragio a causa di questa." (Lettera 197). Naturalmente, con il passare degli anni e il deterioramento del suo stato di salute mentale, le sue percezioni verso la natura possono essersi offuscate. Tuttavia, si può sostenere che Van Gogh percepiva i temporali come parte vitale e positiva della natura (perlomeno, questo è ciò che lascia intuire nelle sue prime lettere).

  • I corvi: Forse, l'immagine più forte in Campo di grano con corvi è quella dei corvi stessi. Di nuovo, molte interpretazioni simboliche sono sorte dalla rappresentazione dello stormo di corvi. Molte delle congetture si imperniano sulla domanda se i corvi stiano volando verso il pittore (e perciò verso lo spettatore) o se stiano volando via da lui. Se lo spettatore scieglie di percepire i corvi come in volo verso di sé, allora l'opera diventa foriera di brutti presentimenti. Se i corvi si allontanano, si percepisce al contrario un senso di sollievo. Entrambe le tesi mostrano delle crepe.

    Innanzitutto, per quanto animata e piacevole possa essere, la disputa "in volo verso/in volo via da" è una questione che non sarà mai risolta. La verità è che non c'è nessuna risposta certa su quale direzione, se pure ce n'è una precisa, i corvi stiano prendendo. Un po' come la discussione se sia nato prima l'uovo o la gallina, questo punto rimane irrisolvibile e, di conseguenza, dibattuto.

    Secondo, e più importante, interpretare i corvi come messaggeri di morte è una costruzione del tutto artificiosa. E inoltre, un'interpretazione che Van Gogh, nei suoi stessi scritti, sembra non accettare mai. Al contrario, Vincent Van Gogh aveva una passione e un occhio acuto per tutte le cose in natura. Di conseguenza, i suoi scritti riflettono un apprezzamento, più che un disprezzo, per i corvi:


    La scorsa settimana ero ad Hampton Court ad ammirare i bei giardini e i lunghi viali fiancheggiati da tigli e ippocastani, in cima ai quali una moltitudine di corvi e cornacchie hanno costruito i loro nidi, e anche per vedere il palazzo e i dipinti.

    Lettera 70


    Ho visto una gran moltitudine di corvi sulla Chiesa Grande al mattino. Sarà presto di nuovo primavera e le allodole, pure, ritorneranno. "Egli rinnovò la faccia della terra," ed è scritto: "Guarda, Io rinnovo ogni cosa" e in modo molto simile a come Egli rinnova la faccia della terra, Egli può rinnovare e rafforzare l'anima dell'uomo e il suo cuore e la sua mente.

    Lettera 85


    Inoltre, Van Gogh era ben consapevole dell'uso effettivo dei corvi nelle opere di altri pittori che egli grandemente ammirava. In aggiunta a un "magnifico" lavoro di Giacomelli (Lettera R29), Van Gogh ammirava anche i corvi dipinti nelle opere di Daubigny così come in quelle del pittore che Van Gogh venerava più di ogni altro, Jean-François Millet (vedi a Lettera 136).

    Sarebbe sciocco negare del tutto la natura premonitrice dei corvi, ma l'interpretazione tradizionale di questi come simboli di morte è semplicemente troppo superficiale e convenzionale da applicare all'approccio seguito da Van Gogh per Campo di grano con corvi.


Significati nascosti . . . . .

Molte persone che prediligono interpretazioni simboliche delle opere di Vincent van Gogh hanno portato le loro analisi su un altro livello. Nel corso degli anni, numerosi scrittori hanno esplorato nei dettagli i vari simboli e le immagini effettivamente nascosti dentro i soggetti dei dipinti e dei disegni di Van Gogh. Si pretende che queste immagini rappresentino messaggi visivi "nascosti" nelle opere, forse creati intenzionalmente da Van Gogh (come possibile "messaggio in una bottiglia" rivolto a percettive future generazioni), o forse "sussurri" subliminali che Van Gogh ha inconsciamente depositato coi suoi tocchi di pennello.

Campo di grano con corvi è un dipinto che sembra fatto apposta per questo tipo di interpretazioni. La scrittrice Yvonne Korshak analizza il dipinto e scopre varie immagini nascoste un po' in tutta la tela. Queste immagini comprendono un uccello gigante che riempie il cielo, una "presenza incombente" e un trombettiere simile all'arcangelo Gabriele entro le nubi (vedi dettaglio a destra). Ella spiega:

Nelle tele di van Gogh può essere trovata la prova della risoluzione, sul piano dell'arte, del conflitto tra realismo e immaginazione e tra la sua coscienza Protestante e il suo desiderio di visualizzare immagini di salvezza. Il metodo di lavoro di Van Gogh comprende la proiezione di un intenso desiderio spirituale attraverso immagini che sono incorporate nel paesaggio naturale, con una fusione di contenuti realisti e spirituali.5

Molte persone ritengono che interpretazioni come quelle della signora Korshak aprano la strada ad eccitanti possibilità. Quali segreti giacciono mescolati tra le pennellate? Davvero in Campo di grano con corvi ci sono immagini che alludono a rivelazioni mai portate alla luce in più di un secolo? Forse una ricerca personale darà qualche risposta . . . . .

Se si focalizza specificamente l'attenzione sull'ammasso di nuvole nel mezzo della parte destra del cielo, si possono trovare messaggi nascosti ruotando di 130 gradi quest'area in senso anti-orario. Il primo piano di questa immagine, qui a destra, rivela chiaramente trattarsi di un orecchio sinistro. Chiunque abbia in mente la storia di Van Gogh sa bene che l'artista si automutilò dell'orecchio sinistro. Quale messaggio Van Gogh stava cercando di trasmettere nascondendo questa immagine in Campo di grano con corvi? Quali segreti rivela questa immagine mai scoperta prima?

In una parola, nessuno. Per chiarire il mio punto di vista che l'intero lavoro di ricerca di immagini nascoste nelle opere di Van Gogh è un impegno infruttifero e improduttivo sono andato alla "caccia del tesoro" io stesso. Ho semplicemente capovolto il dipinto ed ho esplorato il cielo alla ricerca di qualsiasi potenziale immagine simbolica. Nel giro di cinque secondi circa, qualcosa di vagamente somigliante a un orecchio già si intravedeva, ma è diventato più chiaro ruotando l'immagine con una angolazione appropriata. La verità è che ci ho messo molto più tempo a ruotare l'immagine che a trovarla effettivamente. Non c'è nessun "orecchio" nel cielo di Campo di grano con corvi.

E' piuttosto piacevole congetturare su cose del genere, così come è divertente stare sdraiati sotto un albero a cercare elefanti e dragoni nelle nuvole passeggere di un cielo estivo. Ma sostenere con decisione che Van Gogh abbia nascosto deliberatamente immagini subliminali nelle sue opere è un tentativo futile. Peggio ancora, è uno sforzo che distrae dall'apprezzare l'opera stessa nel suo complesso e, per il disperato bisogno di guardare oltre i limiti dell'occhio nudo, è un'attività che in definitiva si rivela autofallimentare.


Conclusione

Le varie interpretazioni di Campo di grano con corvi spaziano dal semplice all'assurdo. L'interpretazione simbolica può essere una ricerca spesso interessante, occasionalmente rivelatrice. Ma caricare di un'eccessiva interpretazione un'opera d'arte pone lo spettatore a rischio di "non vedere la foresta per colpa degli alberi". Le opere di Vincent van Gogh offrono allo spettatore una varietà di temi incredibilmente complessa e bella da esplorare e da ammirare. I suoi disegni sono il prodotto di un disegnatore di straordinaria abilità e i suoi dipinti sono sempre brillanti, spesso sublimi. Spettatori che passino il loro tempo a cercare significati profondi in Campo di grano con corvi possono rimanere delusi. Per alcuni, il loro bisogno insaziabile di capire ancor meglio la mitologia di Van Gogh li spinge a cercare "Sacri Graal" nascosti che non esistono.

Anzichè cercare risposte in Campo di grano con corvi, gli spettatori scoprirebbero che il loro tempo è stato bene impiegato se semplicemente ammirassero il soggetto di questo straordinario dipinto: il colore, la vitalità e la turbolenta armonia di ciascuna singola pennellata. I segreti intangibili, se pure ce ne sono, continueranno a volteggiare nel loro regno ineffabile--come i corvi.


1. Jan Hulsker, Vincent van Gogh: A Guide to His Works and Letters (Waanders, 1993), p. 42.
2. John Leighton, Wheatfield with Crows (Waanders, 1999), p. 23.
3. Ronald Pickvance, Van Gogh in Saint-Rémy and Auvers (Harry N. Abrams, Inc., 1986), p. 276.
4. Jan Hulsker, The New Complete Van Gogh: Paintings, Drawings, Sketches (Meulenhoff, 1996), p. 478.
5. Yvonne Korshak, "Realism and Transcendent Imagery: Van Gogh's 'Crows over the Wheatfield'" (Pantheon 43, 1985), p. 115.

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